Nel “Saudi International” (Eurotour) il nordirlandese si è imposto superando Dustin Johnson. Solo al 17° Brooks Koepka, numero uno mondiale. Paratore, partito in quarta posizione, ha chiuso al ventisettesimo posto.

Da quarto a 27°, penalizzato da un 75 di giornata (+5) maturato con tre birdie, sei bogey e un doppio bogey. Renato Paratore, in corsa per il titolo alla vigilia dell’ultimo giro del “Saudi International”, ha lasciato tutta la scena al nordirlandese Graeme McDowell che è tornato al successo dopo quasi sei anni imponendosi con 268 colpi (64, 68, 66, 70: -12). Alle sue spalle lo statunitense Dustin Johnson (270, -10), numero cinque del mondo, che ha guadagnato in extremis la seconda posizione con un eagle sull’ultima buca che gli ha permesso di scavalcare il connazionale Phil Mickelson, il belga Thomas Pieters e il malese Gavin Green, terzi con 271 (-9).
Tardivo invece il recupero dello spagnolo Sergio Garcia, salito da 21° al sesto posto con 273 colpi (-7); fuori dai top ten l’irlandese Shane Lowry e il tedesco Martin Kaymer, 13.i con 275 (-5), e l’americano Brooks Koepka, 17° con 276 (-4)
Detto di Paratore da segnalare il piazzamento degli altri italiani in gara: oltre la metà della classifica si sono piazzati Francesco Laporta, 44° con 280 (par), Edoardo Molinari e Lorenzo Gagli, 56.i con 282 (+2), e Nino Bertasio, 70° con 285 (+5). Non hanno invece superato il taglio Guido Migliozzi, 88° con 143 (70 73, +3) e Andrea Pavan, 101° con 144 (71 73, +4).
Sul percorso del Royal Greens G&CC (par 70), a King Abdullah Economic City in Arabia Saudita, a livello di statistiche il 40enne Graeme McDowell, un major nel suo palmarés (US Open, 2010), ha portato a dieci i titoli sul circuito, comprensivi di un Open d’Italia (2004).

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