Al Kasumigaseky Country Club argento per il naturalizzato slovacco Sabbatini, mentre il bronzo è andato a Pan Cheng-tsung dopo un play-off a 7 giocatori. Paratore 27° e Migliozzi 32°

Dopo 121 anni Xander Schauffele riporta gli Stati Uniti sul gradino più alto del podio nella gara individuale di golf maschile. Ai Giochi di Tokyo l’americano si è imposto con un totale di 266 colpi (68, 63, 68, 67: -18), realizzando un birdie decisivo alla buca 17 si mette al collo la medaglia d’oro e trionfa in un luogo speciale anche per la sua famiglia. Al Kasumigaseky Country Club (East Course, par 71) argento storico, dopo un ultimo giro da record, per lo slovacco (nato però in Sudafrica) per Rory Sabbatini, secondo con 267 (69, 67, 70, 61: -17). Si è invece assicurato il bronzo (a sorpresa) alla quarta buca di spareggio e al termine di un play-off che ha visto protagonisti 7 giocatori, Pan Cheng-tsung (Taipei Cinese), 3° con 269 (-15) e abile a superare con un par l’americano Collin Morikawa, grande favorito della vigilia.
Due gli italiani in gara, con Renato Paratore che ha chiuso al 27° posto con 275 (71, 70, 67, 67: -9), mentre Guido Migliozzi, in zona medaglia alla vigilia dell’ultimo giro, ha ceduto scivolando dall’11a alla 32a posizione con 276 (71, 65, 68, 72: -8).
Charles Sands è il secondo americano a conquistare l’oro nella gara individuale di golf maschile ai Giochi, arrivata quest’anno alla quarta edizione. Per uno sport che ha fatto il debutto ai Giochi nel 1900 a Parigi salvo tornare protagonista nel 1904 a St. Louis prima di uno stop lungo 112 anni e del rientro a Rio de Janeiro nel 2016. Nato da una famiglia di sportivi, Schauffele ha come swing coach il papà Stefan ed è stato lui a convincerlo a disputare le Olimpiadi, da sempre sognate dal padre (francotedesco) che da giovane scelse l’atletica leggera e il decathlon, ma un incidente stradale (con conseguente perdita della vista da un occhio) lo costrinse a interrompere la sua carriera sportiva. La mamma, taiwanese, è cresciuta invece in Giappone dove vivono anche i nonni di Schauffele. In testa fin dal secondo round, il californiano ha conquistato la vittoria più importante della carriera. Nel suo palmares fino ad oggi figuravano 4 successi sul PGA Tour (cifra comprensiva di un WGC), l’ultimo dei quali arrivato nel gennaio 2019 al Sentry Tournament of Champions. Dopo due anni e mezzo il ritorno alla vittoria che significa gloria eterna. Arrivato con un punteggio migliore di quello firmato nel 2016 dal britannico Justin Rose, che conquistò l’oro con un totale di 268 (-16) colpi.
Paratore come Manassero nel 2016 – Con una prova in crescendo Paratore si è levato la soddisfazione di affermarsi quale migliore tra i due azzurri ai Giochi di Tokyo. Entrato nel field in extremis, per sostituire Francesco Molinari (out per un infortunio alla schiena), il capitolino ha ben figurato. Nel giro finale, proprio come nel “moving day”, ha fatto registrare un parziale di 67 (-4) con un eagle (alla 13, par 4), cinque birdie e tre bogey (il primo in apertura alla 1 e l’ultimo in chiusura alla 18). Qualche recriminazione per Paratore, che nel 2014 è diventato il primo olimpionico tricolore nella storia della disciplina grazie all’oro individuale conquistato ai Giochi Olimpici Giovanili Estivi di Nanchino (Cina). Per via dei due bogey arrivati nel primo round alla 17 e alla 18, seguiti poi dall’errore alla 72esima e ultima buca del torneo. Con questo risultato Paratore è riuscito a eguagliare il piazzamento di Manassero alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, dove il veneto si piazzo anche lui al 27° posto, seppur con uno score peggiore (282, -2).
Niente da fare invece per Migliozzi. Undicesimo dopo il secondo e terzo giro, ha perso terreno nel finale per via della prima prova sopra il par (72, +1) con un birdie e due bogey. Best player italiano nel world ranking, il vicentino – anche lui come Paratore al debutto alle Olimpiadi – sperava in un risultato migliore. Dopo una stagione che lo ha visto protagonista con tre secondi posti sull’European Tour e la quarta piazza conquistata allo US Open, nel primo Major in carriera giocato. E adesso Migliozzi proverà subito a voltare pagina: nel mirino c’è la qualificazione alla Ryder Cup del Wisconsin (24-26 settembre negli Usa).

CLASSIFICA

Fonte Federgolf