Nel The Genesis Invitational, l’americano ha supera al playoff il connazionale Finau, ricevendo poi il trofeo dalle mani di Tiger Woods. Molinari ottavo come Johnson, un piazzamento che gli ha consentito di rientrare tra i migliori 100 giocatori al mondo (adesso è 85°).

“Questo torneo significa tantissimo per me, non riesco davvero a spiegare la felicità che sto provando”. Parole di Max Homa (premiato dal suo idolo Tiger Woods) che a Pacific Palisades si è imposto nel The Genesis Invitational superando, alla seconda buca di spareggio, Tony Finau. Per Homa, 30enne di Burbank (cittadina a pochi chilometri da Los Angeles), il Riviera Country Club (par 71) è sempre stato il suo campo preferito e qui, sul percorso designato per le Olimpiadi del 2028, il successo (secondo in carriera sul PGA Tour) è arrivato anche grazie al sostegno dell’amico-caddie e della moglie Lacey. 
Dopo un birdie alla buca 17 (la penultima di giornata,) Homa alla 18 ha fallito il putt della vittoria da meno di un metro e con 272 colpi totali (-12) ha portato Finau allo spareggio. Uno spareggio vinto poi grazie ad un par contro un bogey dell’avversario, che nell’ultimo giro ha tra l’altro realizzato il miglior parziale di giornata (64, -7). Il trionfo americano è stato completato da Sam Burns che ha chiuso in terza posizione ad un solo colpo (-11) dai due connazionali.
Homa, che ha incassato un assegno di 1.674.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 9.300.000, ha costruito la sua vittoria grazie a quattro stupendi giri in cui è stato l’unico giocatore a far registrare sempre un punteggio sotto il par (66 70 70 66). Con questa impresa Homa è salito al decimo posto della FedEx Cup e al 38/o del world ranking (era 91/o alla vigilia del The Genesis). 

Molinari ancora tra i migliori – Al Riviera Country Club buona prestazione anche per Francesco Molinari che con un 67 finale (-4) caratterizzato da 5 birdie e un solo bogey alla 17), che non gli ha permesso di piazzarsi tra i migliori cinque, ha chiuso all’ottavo posto con 278 colpi (68 73 70 67, -6). L’azzurro ha eguagliando il miglior risultato stagionale già raggiunto a gennaio nel The American Express, a cui aveva fatto seguito il decimo posto al Farmers Insurance Open. Per Molinari, che negli ultimi due tornei giocati (AT&T Pebble Beach Pro-Am e The Genesis) non ha potuto contare sul caddie Mark Fulcher perché positivo al Covid, una segnale positivo visto che in gara c’erano otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. 
Stesso score del piemontese per gli americani Dustin Johnson (numero 1 mondiale) e Wyndham Clark, oltre che per l’australiano Matt Jones. Il risultato raggiunto in California ha permesso all’italiano di recuperare 22 posizioni nel ranking mondiale. Era dal 2019 (vittoria all’Arnold Palmer, 3/o posto al WGC-Dell Technologies Match Play, 5/o al The Masters, nel mezzo anche il 56/o posto al The Players) che Molinari non realizzava tre piazzamenti – nelle ultime 4 gare giocate – tra i migliori dieci. 

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