Intitolata a Nerio Marabini, è stata inaugurata a Seriate, provincia di Bergamo. Raccoglie (per il momento) 3mila volumi e tanti cimeli storici: lo spazio sarà aperto anche per presentazioni di eventi sportivi e dibattiti.
«L’idea era quella di arredare il locale come se fosse la mia cameretta e alla fine sono riuscito a realizzare il mio sogno. Non a caso Mandela diceva che un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso».
Parole di Paolo Marabini, giornalista bergamasco da 25 anni alla Gazzetta dello Sport, che a Seriate, provincia di Bergamo, ha dato vita alla “Biblioteca dello Sport Nerio Marabini” che è un omaggio a papà Nerio, già corridore, tecnico, dirigente e presidente dell’Unione Ciclistica Bergamasca, scomparso nel 2018.
La Biblioteca “che parla solo di sport” è la quarta in Italia e nel caso specifico trova un nesso logico perché «Mio papà – ricorda Paolo – è vissuto per lo sport e per i libri». Tremila volumi sugli scaffali che parlano di tutti gli sport, dal ciclismo, ovviamente, al calcio, al basket, alla pallavolo, ma anche di golf con la biografia di Costantino Rocca in bella mostra. E proprio il grande Costantino, insieme a tanti campioni, non ha voluto mancare al taglio del nastro di una biblioteca che raccoglie sì dei libri, ma anche cimeli che sono il sogno di tanti collezionisti. Maglie, ritratti, molti gli autografi di campioni del passato e del presente e addirittura il biglietto della finale di calcio Italia-Austria delle Olimpiadi di Berlino ’36.
Adesso che il sogno si è avverato, Paolo Marabini non vuole fermarsi solo al semplice spazio della Biblioteca e alle tante curiosità e cimeli che si possono ammirare: lo spazio da lui voluto, infatti, periodicamente si trasformerà e diventerà luogo d’incontri, sportivi naturalmente.
Tanti gli eventi già in calendario, come quello del 14 aprile (serata in ricordo di Felice Gimondi) e del 13 maggio (incontro con Valentina Vezzali), ma anche spazi dedicati ai giovani: «Vorrei portare qui molti ragazzi e le scuole della provincia per far capire e apprendere qualsiasi disciplina perché lo sport è vita e i ragazzi vanno aiutati a capire la vita».
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