Intervista a Pietro Apicella, presidente del circolo che ha ospitato l’evento: “Felice e gratificato. Tutti hanno apprezzato il lavoro fatto in un così breve periodo di tempo e questo per noi equivale ad un grande successo”. Il grazie a Chimenti che ha fortemente voluto l’Open, ma anche a Montali, Rogato e al suo staff: “Tutti eccezionali”.
“Fisicamente sono distrutto. Mi sento rotto, come se fossi finito sotto un trattore, ma la sensazione del dopo Open è bella, piacevole”.
Il giorno dopo la chiusura del 77° Open d’Italia, che ha portato alla ribalta mondiale il Chervò Golf Hotel Spa & Resort San Vigilio, Pietro Apicella è un uomo stanco, ma felice. “Felice e gratificato – dice guardano dalla terrazza della splendida Cub House gli arrivi delle buche 9 e 18 -. Tutti hanno apprezzato il lavoro che abbiamo fatto in un così breve periodo di tempo e questo per noi equivale ad un grande successo”.
Apicella sorseggia il primo cappuccino della giornata e i suoi occhi brillano nel ripensare ai sessantotto giorni di grande lavoro fatto (tutto è iniziato il 18 agosto scorso con una stretta di mano a Franco Chimenti, numero uno della FIG che ha fortemente voluto l’Open) e all’ultima giornata, quella di domenica scorsa, che ha concluso un sogno che il patron dello Chervò sognava da tempo.
“Il nostro lavoro di squadra ha funzionato e il risultato è che abbiamo presentato al mondo un campo veramente all’altezza. La cosa più bella? Avere portato nelle case, grazie alla televisione, la bellezza di un circolo come il nostro e il fascino del lago di Garda. Mi hanno detto che sono state trasmesse immagini bellissime e questo mi fa molto piacere”.
Tutto bello, con un piccolo rammarico sottolinea il Presidente: “L’assenza del pubblico ci ha tolto qualcosa sul piano dello spettacolo; sarebbe stato bello far respirare dal vivo sensazioni provenienti dal campo e le bellezze del territorio; purtroppo, però, stiamo convivendo con un periodo difficile e la salute viene prima di ogni altra cosa”.


I complimenti della Federazione e dei giocatori scesi in campo sono attestazioni che Apicella vorrebbe mettere nella sua bacheca. “Prima di partire Kaymer ha speso parole di elogio per il campo e il Resort, mi ha detto che tornerà per passare una settimana di relax con la sua famiglia e da noi Martin sarà sempre il benvenuto. Lo aspettiamo a braccia aperte”.
Non solo Kaymer, ma anche la Federazione ha riconosciuto il lavoro fatto dal circolo. “Nel suo discorso finale Chimenti ha ripetuto più volte “il mio amico Apicella” e per me è stata una grande soddisfazione. Così come è stato bello riceve i complimenti da Montali e Rogato che ci hanno accompagnati in questo percorso fin dall’inizio. Loro sanno cosa è stato fatto in pochi giorni, li ringrazio per la preziosa collaborazione. I loro complimenti sono il riconoscimento più grande che potessi ricevere”.
Complimenti che Apicella gira a tutto il suo staff: “Per loro una sola parola: eccezionali. Io sapevo di avere una squadra giovane di grande talento, loro me lo hanno confermato e dimostrato in questa ultima settimana”.
Apicella ha finito anche il suo secondo cappuccino e parla di futuro: “L’Open d’Italia è stato un trampolino di lancio per puntare ancora più in alto. Dopo tanti sacrifici è stato come l’esame di laurea, un riconoscimento che dedico a tutti gli ospiti che in dieci anni ci hanno dato la loro fiducia. Chi non è stato da noi adesso sa che il Chervò Golf Hotel Spa & Resort San Vigilio è una struttura di grande blasone che non tradisce”.
Il bip del cellulare lo interrompe, è un messaggio WhatsApp: “Guardi, è uno dei tanti, legga cosa dice: Grandissimo Presidente! L’ho vista in TV persino qui, a Tbilisi, in Georgia. Tu sei veramente mondiale! Con te non esiste Covid che tenga ed io mi sono vantato con i russi e gli inglesi, i proprietari dell’azienda per cui lavoro, dicendo che ho lavorato con Mr. Apicella. In TV, in lingua russa, hanno parlato benissimo di voi. Un caro saluto dalla Georgia e appena potrò passerò al Chervo”.


Il vincitore del 77° Open d’Italia – Alla vigilia dell’Open d’Italia, McGowan sognava il riscatto dopo un 2020 difficile. Ha costruito il suo successo nel secondo giro, avvicinandolo nel terzo e prendendoselo al fotofinish. Nato il 23 aprile del 1982 a Basildon, contea dell’Essex, s’è laureato alla University of Tennessee nel 2006. Nello stesso anno è diventato professionista e nel 2009 ha festeggiato la sua prima impresa sull’European Tour al Madrid Masters e allo Chervò ha ottenuto un nuovo trionfo per un player che ama lo sport a 360°. Grande tifoso dell’Aston Villa, oltre al calcio adora il rugby, il cricket e il football americano. E dopo un 2020 avaro di successi ha festeggiato l’impresa in Lombardia grazie a due “miracoli”, così ha definito i capolavori finali alla 16 e alla 18.
Alla vigilia dell’ultimo giro Ross McGowan ha detto; “Questa settimana il putt è il mio punto di forza e spero di continuare ad essere preciso in zona green”. Detto e fatto.


Migliozzi miglior azzurro – È stato “Miglio” Migliozzi il miglior azzurro del 77° Open d’Italia. Nato il 25 gennaio del 1997, il vicentino ha superato la concorrenza, in una sfida nel segno del fair play, con Maccario e Laporta, succedendo così proprio a “Lapo” che nel 2019 all’Olgiata di Roma era riuscito a distinguersi come trascinatore italiano con un settimo posto.
Migliozzi ha mosso i primi passi al Golf della Montecchia. I primi colpi all’età di 8 anni, poi il successo nel 2011 al Campionato Nazionale Pulcini, l’exploit ai tricolori Cadetti e Ragazzi Medal e quello al Campionato Internazionale d’Italia Under 16. Professionista dal 18 ottobre 2016 ha conquistato il suo primo titolo da professionista grazie all’impresa nel Miglianico Open. Dopo l’Alps e il Challenge l’arrivo sull’European Tour con due successi da “rookie” nel 2019 in una prima stagione da incorniciare con i trionfi al Magical Kenya Open e al Belgian Knockout. Grande amico di Paratore, con lui ha deciso di trasferirsi a Dubai e ora sono vicini di casa. Fidanzato, adora giocare a carte (durante il “lockdown” tante le partite con Paratore a “Gin runner”). Il suo manager è Niall James Horan, cantante irlandese dei “One Direction”, e ora sogna di partecipare ai Giochi di Tokyo. Intanto si gode un’altra soddisfazione, è stato lui il miglior azzurro del 77° Open d’Italia.