Il secondo giro, causa nebbia, è iniziato con venti minuti di ritardo. Grande curiosità per vedere come reagiranno i big, ma in attesa di applaudire il giocatore che alzerà il trofeo, un vincitore c’è già: Pietro Apicella, capace di organizzare in poche settimane un evento di livello mondiale che ha già riscosso apprezzamenti da parte di tutti i protagonisti.

Come ieri, meno di ieri. Giovedì la prima giornata del 77° Open d’Italia era iniziata con 30 minuti di ritardo causa nebbia, oggi la scena si è ripetuta ma il via è arrivato dopo 20 minuti. Allo Chervò Golf Club San Vigilio di Pozzolengo (Brescia), nella seconda giornata non ci sarà il francese Jean-Baptiste Gonnet (ieri in centesima posizione a +2), out per infortunio. Ovviamente l’attesa, vista anche la pioggia e il campo pesante, è tutta per i big, dagli azzurri a Laurie Canter, l’inglese che una volta sfidava a tennis Andy Murray e che poi ha deciso di scegliere il golf scrivendo ieri una pagina importante dell’Open d’Italia: giro in 60 colpi (-12), il più basso del torneo dal 1972 a oggi, vale a dire da quando esistono le statistiche ufficiali dell’European Tour. 
Canter, 30enne di Bath (città termale nella campagna del sud-ovest del Regno Unito), ha iniziato a giocare all’età di 13 anni. Professionista dal 2011 – in seguito alla vittoria nello Spanish Amateur Open Championship – nel round d’apertura dell’Open d’Italia l’inglese ha realizzato dieci birdie e un eagle. Grande amico di Eddie Pepperell, altro player inglese (con 3 successi sull’European Tour), adora guardare partite di rugby e tennis. Tra le sue passioni, anche il vino e la pasta e per lui, sotto questo aspetto, giocare allo Chervò è il massimo. 
In attesa di vedere chi sarà il vincitore di questo 77° Open d’Italia e in attesa del verdetto legato al taglio, un vincitore c’è già: Pietro Apicella e il suo circolo che in poche settimane hanno organizzato un evento a livello mondiale che ha già riscosso apprezzamenti da tutti i giocatori.

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