Alla scoperta di un nuovo modo di fare golf: ce lo spiega Alessandro Del Po, ideatore e amministratore delegato di Golfaddict.com.

Se è vero che i golfisti mancano al golf quanto il golf manca ai golfisti, allora vale la pena parlare di GolfAddict.com, una iniziativa tutta italiana per veri appassionati e non solo. 
Golfaddict.com si autodefinisce “next club” e, in effetti, rappresenta un modo innovativo di promuovere il golf tra i golfisti vecchi e nuovi. Offre sicuramente molte opportunità agli iscritti senza essere un “tesserificio” ed è un’iniziativa unica nel suo genere: sconti, motivi di gioco e d’incontro, di divertimento, di allenamento, di viaggio con informazioni e curiosità. Insomma, l’obiettivo è quello di promuovere gli interessi di una community appena nata, ma già grande.
Dietro alla mission di raccogliere il maggior numero di iscritti per condividere sempre più vantaggi cosa c’è? A spiegarcelo è l’amministratore delegato Alessandro Del Po che, da buon golfista, spiega che essere un Addict, ovvero un “devoto” a questo gioco, non è una coincidenza, ma una condizione. 
“Mi ritorna in mente una frase di Kobe Bryant che potremmo rivolgere al golf parafrasando: “Mi vedevo soltanto tirare, e così ho tirato… Ho giocato quando ero stanco e affaticato, non perché fossero state le sfide a chiamarmi, ma perché TU mi hai chiamato. Ho fatto qualsiasi cosa per TE, perché così fanno le persone quando qualcuno le fa sentire vive (come hai fatto tu con me). In queste poche parole – dice Del Po – si coglie il senso di appartenenza totale che prova un vero sportivo e non solo, un Addict: quello che dedica tutto sé stesso e il suo tempo allo sport. È un concetto che i golfisti comprendono bene, anzi, è il modo in cui vorrebbero essere rappresentati”.  

Quando è nato il progetto, o meglio quando ancora doveva nascere – racconta Alessandro Del Po –, il mio nuovo consulente strategico, nell’intento di comprendere a fondo il passo imprenditoriale che volevo compiere, mi chiese di definire in una frase cosa fosse davvero per me il golf e risposi: il golf è tutto te stesso e non sei tu che lo hai scelto, è lui che ha scelto te! Quella frase lo convinse dell’impossibilità di sottrarsi a una chiamata, anzi, l’ha capito a tal punto che oggi mi chiama lui tre volte al giorno”.
Com’è nato Golfaddict.com?
È nato riflettendo dalla scrivania, davanti ai raggi del sole che entravano dalla finestra. Il golfista è vittima di un conflitto: si sente sereno e appassionato in campo con la sua pallina, isolato da qualche chilometro di natura dal mondo reale e teso per una performance che sente di dover esprimere per rispetto al golf. Lo stesso conflitto che ti porta a svolgere qualsiasi altro compito nella giornata con il pensiero di voler essere altrove. Ma se è così forte il sentimento di noi giocatori bisogna capire meglio quello che dicono i numeri”.
In Italia non ci sono ancora grandi numeri di praticanti e questo forse penalizza l’industria golf:  lei, da addetto ai lavori, cosa ne pensa? 
“La questione è che i dati mostrano un interesse crescente per il golf: se ne parla in Tv, sui giornali, poi ci sono gli Open e la Ryder Cup in Italia che suscita entusiasmo. Insomma, si muovono gli animi ma, in un paese con molti modelli aspirazionali, i pochi giocatori rimasti diminuiscono. Apparentemente mancano sia le occasioni per cominciare, sia per praticare e competere divertendosi. Sappiamo che è un luogo comune definire il golf uno sport da ricchi, ma i più non si avvicinano o pian piano abbandonano, mettendo in crisi un settore importante che, sempre in Italia, è stato in grado di esprimere, incredibilmente, dei talenti di livello internazionale. Golfaddict è il modo per far capire o ricordare a molti che il golf è certamente uno sport bellissimo e altrettanto difficile. Quindi non è per tutti ma, soprattutto, i golfisti si divertono, giocano e sono anche simpatici. Abbiamo voluto renderci riconoscibili, darci un’identità e delle occasioni per essere visibili e condividerle fra giocatori e curiosi, con la giusta leggerezza per portarli presto a diventare dei buoni compagni sul green”.
Cosa c’è alla base del vostro progetto? 
“C’è la voglia di vivere il golf in allegria, in modo leggero e conviviale, di conoscere amici, di stimolare. Per questo abbiamo studiato un modo per aumentare subito il senso di appartenenza, creando il nostro “contest” che permette a tutti, giocando su qualsiasi campo, la possibilità, in ogni categoria, di vincere di più, trovando un motivo per riprendere le gare sui campi anche dopo il lockdown. Abbiamo raccolto molti altri vantaggi in una elegante CARD, gratuita per il 2020, a cui sono associate sempre più convenzioni su campi prestigiosi, clinic dedicate, occasioni di viaggio. Apriamo questa stagione presentandoci sui campi con qualche gara veloce e con premi importanti H19 che ti danno la giusta motivazione per assentarti un attimo dal lavoroAbbiamo creato un format per il divertimento in città, i nostri APERI-TEE con tanto gusto, Trackman Challenge e molto altro. Anche qui aspettatevi premi importanti e serate in allegria, li vedremo presto a Milano. Abbiamo stretto numerose collaborazioni e molte sono in fase di definizione per creare occasioni di viaggio, di apprendimento, di stile. Certo, i problemi che la primavera ha portato nel mondo non ci hanno favorito, hanno solo fatto slittare alcune iniziative, ma gli iscritti continuano a crescere e di questo passo arriveremo comunque ad espanderci anche all’estero”.
La vostra non è una Associazione 
“Esatto, una scelta voluta. Ci comportiamo come tale ma, da imprenditori, conosciamo le regole per centrare gli obiettivi: per ascoltare il mercato con attenzione e rispondere rapidamente è necessario che sussista una economicità del progetto. Consentitemi di citare ancora H19 un brand storico, italiano e tutti capiamo cosa vuol dire per la nostra economia: è il partner che vive e sente ciò che viviamo noi, che ci sostiene per far conoscere il suo stile rinnovato, glamour, con l’obiettivo di proporre un prodotto di “lusso sportivo” che non esisteva. Agli amici golfisti, soprattutto quelli di domani, vorrei fare l’invito mio e del mio staff a visitarci, non solo sul sito, ma di persona. Vi aspettiamo per conoscerci e condividere la gioia e il divertimento di essere Golf Addict.

Lo storico “Lusso sportivo italiano” diventa eccellenza per i golfisti

H19, il famoso brand italiano, da sempre apprezzato dai golfisti, presenta molte novità interessanti con la collezione 2020, dove diventano protagonisti anche i Golf Addicts. Ecco alcuni spunti interessanti per poter apprezzare lo sforzo che H19 ha profuso con l’intento di essere protagonista in un mercato così competitivo e ricco di investimenti da parte dei grandi marchi sportivi internazionali. 
Già lo scorso anno, H19 ha legato il suo nome ad una nuova strategia, concentrando l’attenzione sul desiderio dei golfisti di indossare la propria passione anche fuori dal campo. Grazie a queste considerazioni è stato naturale focalizzare la produzione delle nuove collezioni sul concetto di “Lusso Sportivo”: un obiettivo che richiede capacità stilistiche, scelta di materiali esclusivi, naturali, green, durabilità delle forme e dei contenuti contemporanei e, soprattutto, quella esclusiva competenza e raffinatezza artigianale che è una prerogativa della manifattura italiana. È così che nasce H19 Lab, un atelier creativo che è anche il laboratorio di studio e ricerca per l’analisi del “sentiment” dei golfisti, fondato per realizzare prodotti contemporanei con uno stile che rende protagonisti nel racconto attraverso la storia del golfista e del golf: ricca, elegante, etica ed ambientalista e con una vocazione sportiva senza pari.

Non era facile coniugare tutti questi aspetti fondamentali. La prima scelta, selettiva, è stata fatta sul filato per le polo. Il raffinatissimo filo di scozia “macon” in 120/2. Un filato con una produzione molto limitata, con caratteristiche di comfort, morbidezza e leggerezza impareggiabili che viene tinto in filo per rendere il tessuto incredibilmente brillante e luminoso, resistente al tempo e ai lavaggi.
La scelta del filato consente la produzione di un tessuto in piquet, con un punto molto sottile ed elastico che garantisce in un tessuto 100% naturale una traspirabilità e una freschezza equiparabile ai tessuti più tecnici. Questo mette a proprio agio anche chi volesse portare il raffinato stile italiano sul campo.

Ancora di più è stato fatto da Mauro della Valle che guida sapientemente la ricerca creativa, in termini di stile: un vero salto di qualità. Le scelte creative, anche non convenzionale, si affiancano sempre ad una cura maniacale del dettaglio e alla ricerca dell’eccellenza: un risultato dinamico che richiede un costante spostamento degli obiettivi per essere sempre un passo avanti nella forma e nei contenuti. Un atteggiamento imprenditoriale che descrive bene un tormentone aziendale che ci svela il managment: “Un golfista si deve riconoscere anche da dietro!”. Fa riflettere…

È più semplice vedere che raccontare, ecco perché vi invitiamo a scoprire il valore di H19 “Golf Addict Clothes” sul sito h19.it  e nei prossimi appuntamenti sui campi con golfaddict.com: l’iniziativa che H19 ha sposato per essere sempre vicino a chi ama questo sport.

In attesa del calendario definitivo degli eventi 2020, segnaliamo due appuntamenti: venerdì 24 (pomeriggio) gara 9 buche a Franciacorta; domenica 13 settembre gara 18 buche al Golf Des Iles Borromées