L’opera dell’artista-golfista è visibile a tutti i visitatori della Sede Comunale all’ingresso di Piazza Prepositurale.

A Erba il Sindaco dottoressa Veronica Airoldi, alla presenza dell’artista-golfista Giorgio Piccaia, ha inaugurato l’opera “Rosario di Fibonacci e Pietra Cubica” realizzata con la curatela di Stefania Salvatore. L’opera fa parte della collezione di Alessandro Chiappini e Franco Giorcelli che, in accordo con il Comune di Erba, hanno deciso di esporla per i prossimi vent’anni presso il Comune stesso.  
L’opera, sistemata nel patio interno di Villa Majnoni, sede del Comune di Erba, è costituita da un gomitolo di 55 centimetri di diametro, in corda di nylon arancio e corda di cotone annodate seguendo la sequenza di Fibonacci, nella quale ogni numero è uguale alla somma dei due precedenti. Il gomitolo, a sua volta, è inserito in un cubo di 89 centimetri per lato. Delle sei facce del cubo, 4 sono dipinte con pittura acrilica con i numeri di Fibonacci, e le due restanti con il numero zero. In quest’opera la sacralità del rosario si fonde con la corda annodata secondo la sequenza, che riporta la proporzione “divina” della sezione aurea, frequente in natura e ripresa nell’ambito delle arti quale canone di armonia estetica. Tutto può essere interpretato numericamente: dall’architettura delle conchiglie, dalle proporzioni auree dei templi classici, alle raffigurazioni pittoriche. Il Numero rispetta per Fibonacci la Totalità, di cui è intessuta armonicamente l’essenza del cosmo, della natura e dell’essere umano.
“Il mio lavoro è un rituale, è recupero della memoria, utilizzo i numeri della sequenza come via per arrivare alla proporzione divina interiore e all’essenza della conoscenza – ha affermato Giorgio Piccaia -. I numeri, come segni, nella loro perfezione non sono riscontrabili nella Natura. Sono nel processo di reminiscenza della forza vitale che molti chiamano anima in cui sono sempre stati presenti. Sono Natura e sono parte di ogni cosa”
Collegandosi alla situazione attuale, l’artista dice che “Oggi il bombardamento di numeri legato alla pandemia, alla violenza e alle guerre è una realtà; riconoscere i simboli è superare il caos, è arrivare alla Totalità della Natura, è formazione del Cosmo.” 
Nella presentazione dell’opera, Stefania Salvatore scrive che “La grande trasformazione della Pandemia e della guerra hanno dato vita a una diversa visione del mondo. L’artista Giorgio Piccaia non poteva rimanere indifferente a ciò che ha coinvolto l’Umanità. Nel tempo di pensiero, nel tempo di studio, nel tempo di lavoro l’artista non ha mai smesso di impiegare le sue forze nel progetto sulla Natura: Dio è la Natura e la Natura è divina, invitando a considerare la natura in accordo con la concezione panteistica di Baruch Spinoza. Nelle cose che accadono l’istanza si rivolge alla sacralità del Rosario, alla forza dei numeri della sequenza di Fibonacci, a quel legame invisibile tra macrocosmo e microcosmo, al rapporto tra Dio e uomo. Dunque una promessa di cambiamento, di elevazione, di ascesa spirituale verso altre sfere di comprensione e conoscenza. La matematica è l’alfabeto in cui Dio ha scritto l’Universo (Galileo Galilei)”. 
“Il gioco simbolico dei colori come l’oro, accostati ai numeri, rende perfettamente quella sintesi del tutto nel tutto che esprime la Totalità” afferma il filosofo Claudio Bonvecchio in una recensione critica all’opera di Piccaia. Il Gomitolo e il cubo simboleggiano dunque la spiritualità e la scienza unite per il progresso e per il bene dell’umanità. 
L’opera sarà visibile a tutti i visitatori della Sede Comunale all’ingresso di Piazza Prepositurale. Inquadrando il QRcode presente sulla targhetta dell’opera, sarà possibile leggere la biografia dell’artista, il comunicato stampa e le recensioni di critici d’arte e curatori.