Premessa: noi peroriamo la causa del golf non per permettere ad un certo numero di persone di divertirsi; noi chiediamo la riapertura dei circoli solo ed esclusivamente per evitare ad un settore già di per sé in difficoltà, di entrare in una crisi profonda. Continuare a tenere chiusi i campi da golf significa mettere a repentaglio migliaia di posti di lavoro, oltre a togliere risorse ad un importante indotto.
Detto questo, al ministro dello Sport Spadafora, e a tutto il Governo, ribadiamo che il golf è uno sport sicuro. Non lo diciamo noi, lo dicono esperti e medici qualificati, come il Dottor Charles G. Prober, professore di pediatria (malattie infettive) e di microbiologia e immunologia all’Università di Stanford che ha recentemente affermato che “Il golf è uno degli sport più sicuri”.
Senza uscire troppo dai nostri confini, a molti non sarà sfuggito che anche la Gazzetta dello Sport ha pubblicato un interessante documento sui fattori di rischio per discipline sportive, realizzato tenendo in considerazione il rapporto di 404 pagine, dal titolo «Lo sport riparte in sicurezza», firmato dal Politecnico di Torino con il Coni e il Cip. Quindici gli sport presi in considerazione, basandosi soprattutto sul distanziamento (atleti, tecnici, arbitri, pubblico) in quattro ambiti, dalla struttura di allenamento al luogo in cui si svolge l’evento col pubblico.
Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha inviato il rapporto al ministro dello Sport Vincenzo Spadafora: l’obiettivo è quello di contribuire a progettare la ripartenza. Speriamo che questo nuovo tassello porti, a chi di dovere, un nuovo elemento su cui ragionare.
La tabella pubblicata dalla Gazzetta dello Sport