Adesso basta scherzare sulle tante frasi fatte che spopolano nel mondo del golf, ma non solo. In questa fase critica (per tutti) non voglio certo annoiarvi nel ricordarvi certe affermazioni che spesso trovano spazio sulla bocca degli stolti (il golf è uno sport caro e per soli ricchi). 

L’Italia, quando vuole, è un Paese fantastico in tutti i suoi risvolti, a volte stravagante, ma pur sempre eccezionale. Ecco, proprio partendo da questo dato di fatto, vorrei rimettere alcune cose al loro posto, a cominciare da un messaggio sbagliato che più o meno si può così sintetizzare: la Federazione Golf si sta battendo per fare giocare un gruppo di persone ricche, viziate e nella maggior parte dei casi anche vecchie. 

No, cari amici e nemici benpensanti, non ci siamo proprio: la verità è che la FIG si sta battendo per salvare l’industria golf.  Si sta battendo per la riapertura dei circoli solo ed esclusivamente per salvare migliaia di posti di lavoro. Si sta battendo per salvare un importante indotto legato al mondo del golf (giardinieri, aziende che producono materiale sportivo, corrieri, ristorazione, imprese di pulizia e se vogliamo esagerare perfino venditori di carta igienica), un indotto che genera (o meglio generava) un importate giro d’affari di milioni di euro .

Se Franco Chimenti si è esposto e si sta battendo nel Palazzo del Governo per spiegare perché il golf deve assolutamente riprendere, non è un suo capriccio dettato solo per perorare la causa dei giocatori, bensì uno sforzo per tutelare un’attività che va al di là del puro e semplice divertimento.  Il giocatore non c’entra niente, qui si parla di famiglie, di persone che non possono lavorare e se uno non lavora, tutti sappiamo che a lungo andare, non può nemmeno mangiare.

In attesa che la situazione si sblocchi (per fortuna c’è un Ministro – Spadafora – che sta lavorando bene) e i circoli possano finalmente riaprire, cerchiamo di fare passare questo messaggio; poi, quando saremo tornati alla normalità, sbizzarritevi pure con le solite e sbagliate frasi fatte sui golfisti. Adesso, però, portate rispetto per chi si sta esponendo non per fare divertire il giocatore, ma per salvare l’impresa golf.

Maurizio Bucarelli