Intervista con il neo direttore del circolo appena preso in gestione dalla famiglia Colombo. Un progetto in tre mosse tra presente e futuro: sistemazione del campo, impulso all’attività sportiva e ampliamento della ristorazione. Da marzo si parte con un ricco calendario gare. Tutte le tariffe 2020.

Si sente a casa, ma per lui è sicuramente una nuova avventura, forse una sfida da vincere. Al Golf Villa Paradiso il neo direttore Francesco Alajmo si sente come a casa, anche perché la proprietà è la stessa del Golf Brianza da dove arriva.
“Ho lasciato dopo 19 anni solo perché me lo ha chiesto il signor Colombo, che ha da poco preso in gestione Villa Paradiso, un circolo altrettanto affascinante, con caratteristiche completamente diverse dal Golf Brianza, ma con un notevole potenziale da sfruttare per tornare ai vecchi albori” dice Alajmo.
Già, “potenzialità da sfruttare”, come dire che si va verso un futuro pensando al passato. “La prima mossa – fa sapere Alajmo – è stata quella di chiudere il campo per iniziare lavori di manutenzione: in altre realtà i soci si sarebbero lamentati e invece qui sa cosa dicono? Era ora, finalmente è arrivato qualcuno che pensa al campo”.
Il progetto presente e futuro di Villa Paradiso prevede tre mosse: sistemazione del campo, impulso all’attività sportiva del circolo, ristorazione. Alajmo, in sintonia con la famiglia Colombo, sembra avere le idee molto chiare e parte da un dato di fatto: “Al momento questo circolo è stato preso in gestione per un anno, quindi lavoreremo sui primi due punti del progetto, poi a primavera ci sarà un’asta e se tutto andrà come deve andare faremo altri passi”.
Campo e attività sportiva, dunque, sono le priorità del presente. “Il campo è la cosa principale – sottolinea il direttore -; il percorso disegnato da Franco Piras è stupendo, ma ha bisogno di manutenzione per riportarlo a quello che era una volta. Personalmente ritengo che in condizioni normali quello di Villa Paradiso sia un percorso per giocarci anche un’Open”.
Spesso Villa Paradiso viene individuato come il circolo in cui sorge lo “scheletro”, inteso come struttura (adesso ridotta ad un ammasso di cemento) mai ultimata e che sarebbe dovuta essere una faraonica Club House. Alajmo sorride: “Qui entriamo sul discorso legato al futuro, così come un eventuale vero ristorante. Prima viene l’acquisizione all’asta, poi si potrà ragionare su cosa fare per sistemare quello che già esiste o creare nuove strutture sui tanti spazi a disposizione”. In attesa la ristorazione è come sempre affidata all’Osteria da Mualdo di Maurizio Colombo che grazie alla competenza maturata nel ristorante di Crespi D’Adda (BG) è sinonimo di qualità e cortesia.
Al punto due del nuovo progetto chiamato “rilancio Villa Paradiso” c’è l’attività sportiva e Alajmo fa subito una precisazione: “Lo staff dei maestri non si tocca. Cristian Fiora, Nicola Grappasonni e Franco Ripamonti hanno sempre lavorato bene e continueranno a farlo. Quando si parla di attività sportiva, invece, intendiamo varare un calendario gare importante, all’altezza delle caratteristiche del percorso, che dovrebbe partire a metà febbraio. Non si faranno molte gare infrasettimanali, almeno fino a quando non sarà completata la manutenzione straordinaria. Organizzare belle gare significa anche riportare sul nostro campo giocatori che per anni sono stati abituati a frequentare Villa Paradiso. Per quanto riguarda gli eventi che andremo ad organizzare, vorrei ringraziare tutti gli sponsor che ci hanno dato fiducia: appena saputo della nuova gestione, molti ci hanno interpellato per ritornare a fare gare da noi è la cosa ci ha fatto molto piacere. Un segno di fiducia che noi cercheremo di non deludere”.
Per chi non ama le gare, a Villa Paradiso c’è sempre il percorso Executive, forse abbandonato negli ultimi tempi, ma che per molti rappresenta ancora un valore aggiunto. Per Alajmo “Sistemarlo è molto importante; sarebbe un peccato non puntare su un percorso di 9 buche par 3 ideali per i giocatori alle prime armi, ma interessanti anche per quelli di buon livello che possono allenarsi sul gioco corto”.
La nuova gestione riparte da circa 400 soci provenienti dalla zone di Milano, Brianza e Bergamo, ma una domanda sorge spontanea: se la famiglia Colombo è proprietaria anche del Brianza e di Camuzzago, esiste la possibilità di fare un pacchetto unico? “Troppo presto per arrivare a questo – dice Alajmo -; iniziamo a lavorare, poi si vedrà.
Ciò non toglie che alcune cose vengono studiate in sinergia, come ad esempio il giorno di chiusura che a Villa Paradiso non sarà più il martedì, bensì il lunedì. Per la cronaca il Brianza, che è a 17 km da noi, chiude il martedì, mentre Camuzzago che dista 9 km riposa il giovedì”.
A pochi giorni dalla lettera di saluti al Brianza, che sui social ha riscosso tantissimi consenti e apprezzamenti, Alajmo non ha certo perso tempo e oggi parla di Villa Paradiso come se lui qui ci fosse sempre stato, anche se rifacendosi al suo saluto tiene a ribadire “che sono rimasto nella famiglia ed ovviamente aspetto di rivedere i vecchi soci nella mia nuova casa, anche se consiglio a tutti di aspettate un po’ perché prima devo riordinarla…”.

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Chi è Alajmo – Direttore di Circolo, classe 1960, sposato con Maria (padovana, laureata in architettura a Venezia), due figli, Lorenzo e Leonardo (1992/1995), nato e cresciuto golfisticamente al Golf di Venezia all’inizio degli anni ’70,  e successivamente trasferitosi al Golf Villa Condulmer (TV). Dopo esperienze lavorative nel settore assicurativo/finanziario presso Assicurazioni Generali e Fideuram, nel 1987 frequenta il Corso Federale di Segretario di Golf, conseguendone successivamente il diploma, oltre a quello di Giudice Arbitro FIG.
È Segretario/Direttore di Circolo dal 1988, cominciando con l’avviamento del Golf Club Le Pavoniere (Prato), diretto dal 1988 (quando il campo era a 4 buche con 800 soci) al 1992. Successivamente è passato all’avviamento del Golf Club Poggio dei Medici (Scarperia – FI) dal 1992 al 1994 poi, nella primavera del 1994, è stato chiamato per avviare il Golf Club Brianza diretto fino all’estate del 1997.
Tra il 1998 ed il 1999 ha seguito la gestione del Golf Club La Margherita (Torino) quindi l’anno successivo il prestigioso percorso del Golf Club Le Robinie (Busto Arsizio – VA), venendo quindi ricontattato dalla nuova proprietà (famiglia Colombo) del Golf Brianza Country Club che gli ha riaffidato la gestione del Circolo dall’ottobre 2000.
Dirigente di circolo affermato, alla domanda se si considera ancora un buon giocatore, Alajmo risponde “Ni”, ma ancora oggi, pur giocando di rado, mantiene un exact handicap di 10,3 con una precisazione: “Sono salito in doppia cifra dopo ben 40 anni”.