Lo avevamo scritto a inizio maggio: “Cari Politici, ascoltate Montali”. 
Eravamo alla vigilia di un giorno importante per il golf Italiano. Il Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2022, stava per essere ascoltato negli Uffici di Presidenza delle Commissioni Bilancio di Senato e Camera, in relazione all’esame del decreto-legge n. 50 recante “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”. In poche parole Montali avrebbe dovuto spiegare alla Politica (e agli italiani) perché il “progetto Ryder Cup 2022”, fortemente voluto da Franco Chimenti, non doveva essere soffocato sul nascere.
Tutti sappiamo come sono andate le cose e la conferma di una politica finalmente unita intorno ad un progetto, è arrivata mercoledì scorso alla presentazione del 74° Open d’Italia: il Ministro Luca Lotti (Pd) e il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni (Lega), uno a fianco all’altro per parlare di golf e prendersi i giusti meriti di due grandi eventi (Ryder e Open) che ad un certo punto sembrava che in Italia nessuno volesse.
Congeliamo per un attimo la Ryder Cup 2022 (di occasioni per parlarne ne avremo molte) e restiamo all’attualità con il 74° Open in rampa di lancio (12-15 ottobre al Golf Milano). Un Open da record, perché sarà il primo in Italia con un montepremi di 7 milioni di dollari, ma soprattutto con un field che comprende 25 dei primi 100 giocatori al mondo. Franco Chimenti, stranamente taciturno alla presentazione (non è da lui), ha detto che «sarà un Open straordinario. Anche in Italia il golf è diventato uno sport molto seguito. Ci saranno presenze di grandissimi atleti, fra cui il nostro Francesco Molinari che è ormai una star mondiale e sarà chiamato a difendere il titolo conquistato l’anno scorso».
Garantita la presenza di fior di giocatori, non ci resta che tirare un sospiro di sollievo, visto soprattutto quanto successo a fine giugno in Francia (prossimo Paese che ospiterà la Ryder) in occasione del loro Open: con 7 milioni di dollari di montepremi in palio, molti forti giocatori del tour europeo sono rimasti a casa. Da noi non è successo e questo è un altro merito che va a favore della nostra Federazione che ora deve incrociare le dita per far sì che a metà ottobre, sul Parco di Monza, splenda il sole e favorisca un affluenza record di spettatori che, ricordiamolo, potranno accedere senza pagare il biglietto (nessun evento sportivo al mondo di questo livello permette al pubblico di accedere gratuitamente sul percorso di gara).
Da un anno a questa parte si sono spese tante parole (spesso a vanvera), sono stati fatti tanti sacrifici per arrivare alla fine di un percorso di preparazione e adesso che la sfida è stata lanciata, la speranza, a medio e lungo termine, è che si possano raccogliere i benefici.

Maurizio Bucarelli

Da sinistra il Ministro Luca Lotti, il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e il Presidente della Federgolf Franco Chimenti (foto Scaccini)