Vince l’84a edizione con lo score finale più basso nella storia del major. Alle sue spalle Sungjae Im e Cameron Smith.

Straordinario. Dominatore assoluto. Dustin Johnson ha vinto l’84° Masters Tournament con 268 colpi (65 70 65 68, -20), demolendo il record del torneo stabilito con 270 (-18) nel 1997 da Tiger Woods. Ma non solo: nel terzo giro Johnson ha firmato lo score più basso sulle 54 buche (200, -16) e ha rafforzato la sua leadership mondiale e confermando di essere il giocatore più forte del momento.
Sul percorso dell’Augusta National GC (par 72) di Augusta, in Georgia, dove si è giocato senza pubblico (solo un numero ridottissimo di invitati), il 36enne di Columbia (South Carolina), dopo una corsa di testa, ha ottenuto il suo 24° titolo sul PGA Tour e il secondo in un major dopo quello nell’US Open del 2016 per un palmarès che comprende anche sei WGC e la vittoria nell’ultima FedEx Cup. Per lui si tratta del terzo successo nelle ultime sette uscite, con tre secondi posti e un ottavo, che ha quasi dell’incredibile se pensiamo che è rientrato da appena due settimane dopo la quarantena per il Covid-19. Inoltre, ha ottenuto il titolo da numero uno al mondo 18 anni dopo Tiger Woods (2002) che, come campione uscente, nel consueto cerimoniale di fine gara gli ha consegnato la “giacca verde”.

Passaggio di consegne tra Tiger Woods e Dustin Johnson

“Ho attraversato un momento difficile – ha detto Johnson -; con i due bogey alle buche 4 e 5, ma il birdie alla 6 mi ha ridato serenità e da quel momento ho adottato con tranquillità le mie strategie e ho espresso un bel gioco. Mi aiutato molto mio fratello Austin, che mi ha fatto da caddie. È  stato un ottimo lavoro di coppia e alla fine siamo scoppiati tutti e due a piangere per la gioia. Il record? Lo vengo a sapere ora, ma ammetto che le condizioni del campo mi hanno sicuramente agevolato perché quando la gara si disputa in primavera è più difficile. Il primato vale fino a un certo punto, quello che conta è la vittoria e sono talmente contento che faccio fatica a parlare”.
Johnson ha chiuso il giro finale in 68 (-4), con sei birdie e due bogey, lasciando a cinque lunghezze due avversari bravi, giovani e tenaci come il coreano Sungjae Im e l’australiano Cameron Smith, secondi con 273 (-15), che hanno tentato di insidiarlo fino a quando non ha innestato il turbo con tre birdie di fila nel finale. 
Si sono un po’ persi e sono usciti dalla corsa al titolo, dopo essere stati in vetta con il vincitore nel secondo turno, Justin Thomas, quarto con 276 (-12), e Jon Rahm, settimo con 278 (-10) insieme a Brooks Koepka e a C.T. Pan. In quinta posizione con 277 (-11) Dylan Frittelli e Rory McIlroy, che ha recuperato molto negli ultimi due giri, ma rimandando ad altra occasione la possibilità di completare il Grande Slam con l’unico major che non ha ancora vinto. Decimo Patrick Reed con 279 (-9) e 23° con 283 (-5) Justin Rose. Ha deluso Bryson DeChambeau, ritenuto il favorito dai bookmakers, che ha bruciato le sue chances con un secondo giro, svolto in due frazioni, da incubo dove ha evitato il taglio di misura per poi finire 34° con 286 (-2). In bassa classifica Jordan Spieth, 46° con 289 (+1) e Phil Mickelson, 55° con 291 (+3).
Onore a Bernhard Langer, 29° con 285 (-3) che all’età di 63 anni, 2 mesi e 18 giorni è divenuto il giocatore più anziano nella storia del Masters a superare il taglio battendo il precedente record di Tommy Aaron (63 anni, 1 mese, 16 giorni) stabilito nel 2000. 
È uscito dopo 36 buche Francesco Molinari, 81° con 150 (72 78, +6), alla terza gara dopo una lunga pausa di sette mesi per il lockdown e per il trasferimento da Londra a Los Angeles.

Un “10” per Tiger Woods – Tiger Woods è terminato al 38° posto, scendendo dal 20°, con 287 (-1) dopo un parziale di 76 (+4) maturato soprattutto per un’incredibile “10” alla buca 12 (par 3), dove è andato tre volte in acqua e al quale ha comunque reagito da grande campione con ben cinque birdie nelle sei buche conclusive. Nel complesso, oltre al “10” anche sei birdie e tre bogey.
Ha perso il primato relativo allo score più basso sul torneo, ma gli resta quello del maggior distacco (dodici colpi) inflitto al secondo in quella occasione, Tom Kite, e con Costantino Rocca quinto. Nel prossimo aprile avrà l’occasione per puntare al sesto Masters, come era nelle sue intenzioni alla vigilia, per emulare Jack Nicklaus, mentre per l’83° successo con cui diventerebbe il recordman assoluto di titoli acquisiti nel PGA Tour, che ora condivide a 82 con Sam Snead, appuntamento dalle prossime gare a cui prenderà parte.

Dustin Johnson

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