Franco Chimenti, dopo una serie di contatti con il Ministro dello Sport e il Presidente del CONI, ha avanzato una serie di richieste a favore dei Circoli e dei tesserati.

Attaccata da più parti (soprattutto sui social) per uno pseudo immobilismo, in queste ultime settimane la Federazione Italiana Golf ha preferito non rispondere alle critiche e alle offese (spesso al limite della decenza), impegnando il suo tempo per cercare soluzioni e fare fronte alla crisi che si è venuta a creare a seguito del Coronavirus.
Per dirla in un modo abbastanza semplice e comprensivo, possiamo scrivere che la Fig e il suo presidente Franco Chimenti non sono rimasti con le braccia conserte in attesa che qualcosa cadesse dall’altro. Secondo indiscrezioni raccolte in ambienti bene informati ci risulta che nei giorni scorsi Franco Chimenti abbia avuto una serie di contatti e approfondimenti sia con il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, sia con il Presidente del CONI Giovanni Malagò e adesso, con una nota ufficiale sul sito della Federgolf, è stata resa pubblica una lettera inviata a tutti i presidenti dei circoli.

Ma andiamo con ordine. Primo obiettivo della FIG è stato quello di far capire al CONI, al Ministero dello Sport e all’Ufficio Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che il golf fa parte di quelle attività sportive di base che in Italia raccoglie oltre 20 milioni di praticanti. Ma non solo perché Chimenti è andato anche nelle sedi competenti a spiegare e fare capire che gli impianti sportivi di golf sono strutture all’aperto con spazi considerevoli e tali da evitare il contato diretto e quello sociale, a differenza di palestre, piscine e altro ancora. Un accorato appello, quello del presidente, per garantire ai circoli e a tutti i tesserati, una volta passata l’attuale emergenza sanitaria, di poter riprendere l’attività quanto prima e comunque in anticipo rispetto a situazioni che presentano invece ostacoli differenti e tali da non impedire il contatto sociale.

Questa che vi abbiamo esposto, comunque, non è altro che una premessa di un discorso più approfondito e dettagliato perché, come si legge nella lettera spedita ai circoli, la Fig, attraverso il CONI, ha avanzato anche richieste precise alle istituzioni governative competenti. Lo ha fatto per salvaguardare l’intero movimento e il relativo indotto, anche con attenzione al dato occupazionale. Insomma, un atto ufficiale per il bene e gli interessi della Federazione, di tutti i Circoli affiliati e aggregati e dei professionisti.

Di ufficiale non è ancora emerso nulla, ma possiamo anticiparvi che i punti cardini delle osservazioni/richieste mosse dalla Fig, sono principalmente tre: situazione delicata della Federazione; crisi delle Associazioni e Società Sportive affiliate e aggregate e problemi legati ai tesserati. Per quanto riguarda i problemi della Federazioneè stato fatto presente che la sospensione delle attività sportive federali e la chiusura dei Circoli ha determinato dei minori introiti da tesseramento per circa 1,8 milioni di euro su base annua, pari a circa 500 mila euro con riferimento alla sola mensilità di marzo. Causa Covid-19 sono stati anche cancellati anche molti eventi internazionali e nazionali e lo stesso Open d’Italia potrebbe subire un ridimensionato anche in termini di field, questo a causa della riorganizzazione del calendario internazionale che potrebbe prevedere lo spostamento dei quattro Majors nel periodo autunnale, guarda caso proprio quando è previsto l’Open d’Italia. Ovvio che tutto questo provocherà,inevitabilmente, una forte diminuzione dei ricavi derivanti dagli sponsor, a fronte di una contrazione dei costi minima, con evidenti contraccolpi sul bilancio della Federazione.

Sicuramente più grave l’aspetto che riguarda le Associazioni e le Società sportive affiliate e aggregate, a cominciare dalla manutenzione dei campi. Ormai è risaluto che la sospensione di tutte le attività produttive commerciali ha reso e sta rendendo impossibile molti interventi di manutenzioni dei percorsi di golf, pregiudicando così la loro conservazione e, soprattutto rischiando di far perdere il valore patrimoniale. A questo va aggiunta la mancanza dei ricavi e relativi danni subiti dai circoli che per effetto della loro chiusura perdono e perderanno importanti ricavi nei mesi di marzo e aprile, un periodo propizio dell’anno, pur dovendo continuare a sostenere tutti i costi fissi di gestione, tra cui i più rilevanti sono quelli del personale, la manutenzione del percorso e, in molti casi, il costo di locazione dell’impianto privato. Da una prima stima pare che i Circoli, a causa delle cancellazioni delle prenotazioni turistiche per l’imminente stagione estiva, determinate dall’emergenza Covid-19, perderanno gran parte dei loro ricavi prodotti dai green fee, dalle gare di circolo e altri servizi specifici (golf car, campo pratica, vendita palline, servizi ristorativi e simili): alcune stime parlano di 500.000 green fee per un valore di 30 milioni di ricavi.

Illustrati i principali problemi, di fatto cosa ha chiesto la FIG alle istituzioni competenti? Innanzitutto la parola d’ordine è stata “massima urgenza”, con provvedimenti ad hoc e in aggiunta una nota di chiarimento circa la possibilità – per tutte le società e associazioni sportive – di eseguire o far eseguire, anche per il tramite di società terze, la manutenzione indifferibile ed essenziale per la conservazione dei relativi percorsi di golf. Chimenti ha anche chiesto un ulteriore provvedimento diretto aconfermare ed estendere nel tempo le misure già emesse dal recente DL “Cura Italia”, nonché a prevedere delle nuove e più incisive misure di sostegno a favore dei Circoli, come credito di imposta a favore della società e associazioni sportive pari ai mancati ricavi (rispetto alla media degli ultimi 3 anni); agli importi eventualmente restituiti ad iscritti e abbonati con riferimento al periodo di chiusura disposto dai vari DPCM; estensione anche ai conduttori di impianti sportivi privati della sospensione del pagamento dei canoni di locazione di cui all’art. 95 del DL “Cura Italia”; credito d’imposta nella misura del 60 per cento dell’ammontare del canone di locazione/concessione relativo al periodo di chiusura disposto dai vari DPCM; un contributo economico a favore delle società e associazioni sportive per il pagamento, per l’anno 2020, degli importi dovuti a titolo di IMU e TARI, ovvero esenzione da parte dei Comuni competenti al pagamento delle citate tasse e infine previsione di una convenzione per stipulare mutui agevolati con ICS (Istituto Credito Sportivo), alle medesime condizioni previste per le FSN (tasso 0), per fare fronte agli interventi necessari sui campi da golf.

Per concludere la richiesta a favore dei tesserati in cui è stata evidenziata la riduzione dei ricavi per professionisti e tecnici di golf che hanno subito un gravissimo danno economico a causa dell’annullamento di molti tornei di golf, nazionali e internazionali, nonché quelli subiti dai maestri a causa della completa inattività nel mese di marzo e forse per tutto aprile. A fronte di questo è stata anche sottolineata l’inadeguatezza della misura di sostegno pari a 600 euro per il mese di marzo. A tale riguardo pare che la FIG abbia chiesto alle istituzioni competenti di confermare ed estendere maggiormente nel tempo le misure già emesse dal recente DL “Cura Italia”, nonché di prevedere delle nuove e più incisive misure come ad esempio il credito d’imposta a favore dei professionisti di golf pari ai mancati ricavi (rispetto alla media degli ultimi 3 anni) da premi e da sponsorizzazioni per i giocatori e da attività di insegnamento per i maestri; l’esonero dal pagamento dei contributi ex Enpals per i professionisti, relativamente all’incasso dei montepremi e dei rimborsi spese e il diritto a sospendere i mutui prima casa.

Tesseramento neofiti al costo di 10 euro – Dopo le indiscrezioni sulle richieste della FIG, ecco invece una notizia ufficiale a favore dei circoli: dopo avere inaugurato con successo nell’agosto 2019 il tesseramento neofiti a 10 euro, la FIG ha deciso di riproporre l’iniziativa promozionale a partire dal 1° aprile fino alla fine del 2020, lasciando tutti i proventi ai circoli.