La bellezza e le difficoltà del “Prà”, un campo a diciotto buche che si trova lungo il tratto di costa veneta, meta di turisti provenienti da ogni parte d’Europa.

Giocare a golf con i “suoni” del mare in sottofondo. Questo è quello che mi è capitato durante la visita al Golf Prà delle Torri di Caorle.  Il campo, par 72, divenuto tale nel 2007 con l’aggiunta di 9 buche, firmate dall’architetto Lucio Piccoli, al tracciato già esistente dal 1993, disegnato invece da Marco Croze.  Il campo si trova a 7 km dalla bellissima cittadina di Caorle e a circa 60 km da Venezia, lungo il tratto di costa veneta, meta di turisti provenienti da ogni parte d’Europa.

La buca n. 5

Recensione tecnica- Dicevamo che il campo è stato costruito in due periodi diversi. La differenza tra la parte nuova e quella originaria è abbastanza visibile. Le buche nuove, che vanno dalla 2 alla 10, sono caratterizzate da fairway abbastanza larghi, pochi bunker, presenza di ostacoli d’acqua laterali e che non destano particolari apprensioni, vegetazione bassa. Le buche originali hanno invece quel qualcosa in più dal punto di vista scenografico. Gli alberi sono più imponenti, il disegno delle buche è più morbido e i laghetti al contrario del percorso nuovo, entrano di prepotenza nel gioco. Caratteristica comune in entrambi i percorsi è la presenza di svariati e decisi dog-leg.
Il campo ha alcune buca a ridosso del mare. In particolare la buca 5, un par 3 non facilissimo visto il green rialzato, difficile da raggiungere specialmente in giornate di vento forte. Da lì il mare sarà ben visibile, così come la spiaggia e i tipici “murazzi”, argini in pietra d’Istria il cui compito è quello di preservare la costa dalle mareggiate. Presenti sulle coste veneziane sin dal diciottesimo secolo, furono rinforzati dopo la drammatica alluvione del 1966.

Buca n. 6

Il contatto visivo col mare continua sulla buca 6, il cui tee di partenza è proprio a pochi passi dalla spiaggia, tanto che se a questo punto del percorso il vostro score segnasse un punteggio “balneare”,  come capitato a me, potreste decidere di riporre i ferri in sacca e tirar fuori paletta e secchiello… Ma non scoraggiamoci, lasciamo il mare alle spalle e affrontiamo questo par 5 di 500 metri.
Oltre a queste ci sono diverse buche che meritano una segnalazione. Il par 4 della 10, che ha l’ultima parte del suo percorso su una piccola penisola al termine della quale si trova il green. La buca 11, che è un par 5 molto interessante. Si deve affrontare tenendo conto delle proprie capacità tecniche poiché l’architetto decise di mettere un laghetto non proprio piccolissimo a metà buca a ridosso di una fila di alberi imponenti. Quindi, a meno che si abbia una padronanza dei bastoni da provetto golfista, la si dovrebbe interpretare da ragionieri, tirando il primo colpo prima del lago in modo da tentare di attraversarlo col secondo.
Anche il par 3 della buca 14, il cui green si trova su un’isoletta a 166 metri dalla partenza dei gialli, merita una menzione. Infine la 17, un par 4 che viene accarezzato dal lago e che ha un secco dog-leg  a sinistra a metà percorso.

Centro vacanze Prà delle Torri

Circolo – Il circolo vive prettamente di fee giornalieri. Il pagamento da diritto anche all’ingresso gratuito per il golfista, oltre a uno sconto del 50% per un suo accompagnatore, alle strutture del vicino Centro Vacanze Prà delle Torri. L’entrata è gratuita anche per i soci annuali e di secondo circolo. Certamente è un campo che durante il periodo estivo ha la sua massima affluenza (è consigliabile la prenotazione del tee time), ma sarebbe da visitare anche al di fuori della stagione turistica, quando il clima particolarmente mite fino a novembre regala giornate dense di profumi del mare e delle piante autoctone presenti lungo tutto il percorso. Lo sanno bene i golfisti corinziani e sloveni che raggiungono il campo durante tutto l’anno.
Nel circolo troverete campo pratica, pitching green e putting green. Si possono noleggiare sacche, carrelli e car. Un maestro bilingue, italiano e inglese, è sempre a disposizione di chi volesse perfezionare il proprio gioco. Manca un vero e proprio pro-shop, ma sono disponibili palline, guanti e tee.
Dopo le 18 fatiche buche il bar ristorante presso la club house è pronto ad offrirvi il meritato ristoro.
Manutenzione– Sia i fairway, i green e le parti di rough non spontanee, sono in agrostide. I green keeper del circolo tengono a dirci che non fanno uso di diserbanti, che l’estirpazione di eventuali funghi presenti in tutte le parti del percorso è fatta in maniera manuale e che l’uso dell’acqua, sebbene presente in buone quantità nei laghi artificiali, riforniti dal canale Brian, è sempre centellinato. Ogni giorno è a sé e si lavora seguendo le condizioni meteo e irrigando solo se c’è l’estrema necessità. Forse non avremo fairway perfetti e lisci come tappeti, ma saremo coscienti che l’attenzione all’ambiente naturale è massima.

Footgolf – Da segnalare che il Prà delle Torri è stato il primo campo in veneto ad organizzare una finale nazionale di foot golf. Ancora oggi, specialmente nel periodo autunno-primavera, si organizzano gare di questo gioco che sta appassionando sempre più persone. Nel periodo estivo ogni giovedì si può provare a giocare su un percorso di 9 buche. Una sola raccomandazione prima di iniziare: ricordatevi dei vostri quadricipiti!

Per saperne di più su gare, quote e altro: https://www.golfcaorle.it/

Emiliano Crespi