Nel torneo che ha segnato il rientro (positivo) di Tiger Woods, uno scatenato Rickie gioca l’ultimo giro 11 sotto il par e si mette alle spalle Hoffman. Bene Molinari.

Questo fine 2017 passerà alla storia come l’anno del grande ritorno in campo di Tiger Woods: l’ex numero uno del mondo, dopo quattro operazioni alla schiena e un’assenza di 301 giorni dalle competizioni, è tornato ad essere protagonista nell’Hero World Challenge di golf, torneo che si è disputato sul percorso dell’Albany Resort a New Providence (Isole Bahamas).
Woods non ha vinto (il successo è andato ad uno scatenato Rickie Fowler che ha chiuso l’ultimo giro con uno strepitoso -11), ma il 41enne californiano, vincitore di 79 tornei nel PGA Tour comprensivi di 14 major (l’ultimo nel 2008), ha dimostrato che con il golf non ha chiuso, anzi. Woods ha terminato il torneo in nona posizione con 280 colpi (69, 68, 75, 68: -8), giocando sotto il par per tre giorni su quattro (poteva arrivare molto più in alto se non avesse steccato nel terzo giro con un +3) e terminando l’ultima fatica con un 68 di giornata in cui ha firmato uno score con un eagle, sei birdie, due bogey e due doppi bogey.
Come detto il torneo è stato vinto da Fowler con 270 colpi (67, 70, 72, 61: -18), grazie ad una grande rimonta sul connazionale Charley Hoffman, secondo con 274 (69, 63, 70, 72: -14) e che ha ceduto il passo quando sembrava ormai avere la vittoria in pugno.
Delusione, ma allo stesso tempo grande soddisfazione per Francesco Molinari che ha disputato un grande torneo, rimanendo in corsa per il terzo posto fino alla fine, quando un bogey alla 17 ha compromesso il suo score (278 colpi – 69, 68, 71, 70: -10) facendolo scendere in ottava posizione.
Da segnalare che alle spalle di Fowler e Hoffman si sono piazzati Tommy Fleetwood e Jordan Spieth (276: – 12).

CLASSIFICA FINALE