Ivan Rota (papà del professionista Andrea), ideatore del progetto Golf Indoor, fondatore e presidente di Golfimpresa, per anni impegnato nei Lions Golfisti (UILG), ideatore e conduttore di “Naturalmente Golf” e Deputato nella XVI legislatura, ha accettato di mettere nero su bianco, per ilgolfonline.it, la sua idea in merito alla Ryder Cup 2022.
Ho conosciuto il golf a 12 anni, tirando la sacca (caddy) a giocatori benestanti per qualche lira, riuscendo a praticarlo all’età di 26. Ho educato i miei figli passeggiando con loro sui green e competendo con loro alla pari, allora come ora, con i nostri livelli di gioco adesso invertiti.
Ho pensato e realizzato un progetto imprenditoriale per “socializzare” questa disciplina ormai più accessibile di un corso in palestra. Sono stato ideatore e presidente di Golfindoor, tenendo corsi di regole a oltre 1.000 neo golfisti e facendo provare il golf a oltre 5.000 persone che mai ci avrebbero pensato.
Ho fondato e presieduto per cinque anni il consorzio italiano proprietari campi di golf (Golfimpresa); ho organizzato gare e raccolto fondi destinati a solidarietà, proprio grazie al golf. Sono stato spettatore, in compagnia di mio figlio, della Ryder Cup 2006.
Insomma, so di cosa parlo e ne parlo con obiettiva cognizione di causa. Trovo fuori luogo il populismo che si è scatenato attorno alla Ryder Cup; trovo folle rischiare di perdere questa vetrina mondiale, tenuto conto che il golf è lo sport più praticato al mondo e la sfida USA-Europa il terzo evento sportivo mondiale.
Ormai c’è una tipo di politica che dice NO a tutto; troppi politici che non sanno di cosa parlano, ma sentenziano screditando tutto e tutti per un pugno di voti in più. Troppi “maestri del fermare” quando avremmo invece bisogno di idee e di uomini coraggiosi per realizzarle. Io sono per affrontare le questioni entrando nel merito, valutando costi e benefici senza limitarmi ai primi, e in questo caso i vantaggi per l’Italia sarebbero di gran lunga maggiori di quanto si possa pensare.
Per concludere permettimi di riportare una lettera virtuale scritta da Samuel Ryder all’Italia.
Cara Italia, mi presento:
sono Samuel Ryder, piccolo imprenditore inglese amante del golf. Nel 1927 sentii il desiderio di creare un’occasione per far incontrare e gareggiare due squadre composte dai migliori professionisti di golf a quel tempo esistenti al mondo.
L’ho fatto perché mi sono innamorato di una disciplina sportiva stupenda e piena di valori; ho voluto dedicare i miei sforzi alla possibilità di far esprimere il meglio del gioco nello spirito della massima lealtà e sono onorato che i miei amici abbiamo voluto nel tempo mantenere alla competizione il mio nome.
Ho visto sinora i miei obiettivi essere rispettati fino in fondo, persino all’interno di una realtà molto diversa da quella dei miei tempi, quando nessuno pensava alla necessità di budget di centinaia di milioni di euro per esprimere la propria vicinanza al golf.
Coloro che sinora, senza mai sbagliare, hanno portato avanti il mio torneo, sono riusciti a farlo crescere così tanto da essere rappresentato come uno degli eventi sportivi più importanti al mondo. Mai me lo sarei aspettato. Oggi il destino, insieme alla volontà di alcuni, ha voluto che si verificasse l’occasione che la mia Ryder Cup si giocasse tra i tuoi confini, nella città dalla quale sono partiti coloro che civilizzarono il mondo arrivando persino dalle mie parti. Ne avevo gioito, pur con qualche perplessità, perché la tua cultura golfistica avrebbe bisogno di crescere, sopratutto nel comprendere l’importanza del golf sotto l’aspetto della sua capacità di creare vantaggi economici.
Ti rammento che non vi è stata occasione che la mia coppa non avesse portato beneficio nei paesi che hanno avuto la possibilità di ospitarla e Dio solo sa quanto i tuoi abitanti ne abbiano bisogno.
Oggi però devo confessare al mondo che sto soffrendo, che ho perduto la pace nella quale riposavo, perché mai era capitato che il mio nome ed il torneo, fammi dire: nei passaggi spesso irrispettosi e squallidi della tua politica, venissero calpestati nell’immagine e nei contenuti sportivi così come sta accadendo. Tutti ne parlano e pochissimi conoscono l’argomento.
La mia non è una gara di golfisti come qualcuno la sta rappresentando, la mia è una manifestazione di importanza planetaria che porta con se’ soltanto contenuti positivi. Mi fa tanto male sentire che esistano persone che approfittano del mio nome per le proprie battaglie politiche.
Mai mi sarei aspettato di ritrovarmi in una situazione così, mai era successo sinora e mi chiedo perché, cara Italia, vuoi macchiare la mia storia insultando me e il più grande torneo golfistico al mondo con tutti i suoi contenuti, tutto ciò come nessuno aveva mai fatto? Vuoi dirmi che accetti l’onta di diventare famosa in tutto il pianeta per aver dichiarato attraverso i tuoi più alti rappresentanti di volermi a casa tua e poi dire che hai scherzato?
Ti prego non farmi pentire di aver creduto che tu avessi compreso l’importanza di ciò che valgo e quanto ti sarei stato utile.
In fede Samuel Ryder